Russia: “Drone Ucraina con esplosivo lanciato vicino a centrale Zaporizhzhia”

(Adnkronos) – Il comando russo che controlla la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha accusato oggi la parte ucraina di aver mandato un drone che ha lanciato una carica esplosiva su una strada fuori dall'impianto, mettendo in pericolo il personale che utilizza la strada, ha riferito l'agenzia di stampa Tass. La Russia ha assunto il controllo dell’impianto di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa, poco dopo aver lanciato l’invasione su vasta scala dell’Ucraina. "Alle 7:00 ora di Mosca il drone ucraino ha lanciato un proiettile sulla strada che costeggia le centrali elettriche, all'esterno del perimetro. Il personale utilizza continuamente questa strada. Nessuno è rimasto ferito, ma una volta ancora si è creata una minaccia diretta alla sicurezza del personale e dell'impianto", si legge nella nota. Gli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) presenti sono stati informati dell'attacco e hanno visitato il luogo dove è caduto, ha aggiunto la direzione dell'impianto. L'Ucraina ha "probabilmente" utilizzato missili forniti dagli Stati Uniti per colpire i ponti sul fiume Sejm, nella regione di Kursk. A lanciare l'accusa è la Russia, con Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, che su Telegram ha puntato il dito: "Per la prima volta la regione di Kursk è stata colpita da lanciarazzi di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani. L'attacco al ponte sul fiume Sejm, nel distretto di Glushkovo, lo ha completamente distrutto e volontari che assistevano la popolazione civile evacuata sono stati uccisi", l'accusa. Intanto però emergono le prime crepe nella difesa russa. Quasi solo soldati giovani, inesperti e poco preparati a difendere il confine tra Russia e Ucraina. Ecco perché le forze armate di Kiev hanno sfondato a Kursk e sono entrate nel territorio nemico avanzando per decine di chilometri. L'analisi della Cnn evidenzia le lacune, con un apparato estremamente vulnerabile e improvvisato. A presidiare il confine, soprattutto coscritti: soldati di leva, giovanissimi e spesso con addestramento ridotto al minimo. Di fatto, reclute costrette improvvisamente a entrare in guerra, nonostante i proclami di Vladimir Putin all'inizio del conflitto a febbraio 2022: "Nessun coscritto sarà schierato in prima linea", ha detto il presidente russo. La svolta di agosto 2024 lo ha clamorosamente smentito. La Russia avrebbe intanto perso 598.180 combattenti in Ucraina dall'inizio della sua invasione il 24 febbraio 2022. A fornire il bilancio di morti e feriti tra le truppe nemiche è lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev, precisando che nel bilancio rientrano i 1.230 morti o feriti dell'ultimo giorno di scontri. Lo Stato maggiore delle forze ucraine parla inoltre delle perdite materiali inflitte: 8.501 tank, 16.473 veicoli da combattimento corazzati, 22.913 mezzi per il trasporto di carburante, 16.985 sistemi di artiglieria, 1.160 sistemi di lancio, 923 sistemi di difesa aerea, 367 aerei, 328 elicotteri, 13.714 droni, 28 navi da guerra e imbarcazioni, 1 sottomarino. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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