Meloni: “Landini? Attacca governo per ragioni politiche, ma noi alziamo i salari”

(Adnkronos) – A sinistra "i toni si alzano quando gli argomenti sono deboli e capisco la difficoltà di Landini, perché i suoi argomenti sono deboli come sono deboli i suoi risultati, l'adesione allo sciopero è sotto il 6%". Così la premier Giorgia Meloni, intervistata da 'Quarta Repubblica' su Rete 4. 
Landini "per ragioni politiche deve attaccare questo governo, dopodiché però si trova di fronte al governo che ha aumentato i salari, ha aumentato l'occupazione, ha diminuito la disoccupazione, ha aumentato l'occupazione femminile, ha aumentato i contratti stabili, ha diminuito il precariato, ha aumentato le pensioni minime, ha aumentato il Fondo Sanitario Nazionale", aggiunge. "Probabilmente ci sono altre valutazioni che si stanno facendo che riguardano anche il campo della sinistra, diciamola così, magari si intravede uno spazio di carattere diverso", dice, ipotizzando un impegno in politica del leader della Cgil.  Pensa che il suo prossimo avversario politico sarà Landini? "No, non lo so, io già devo organizzare la mia maggioranza, si figuri se organizzo l'opposizione, però magari ci sono anche queste valutazioni o semplicemente non accettano che al governo ci sia il centrodestra, e dicono 'lo dobbiamo mandare a casa'. Io – aggiunge – riandrei al congresso della Cgil, ma non credo che mi inviterebbero di nuovo", dice ricordando la sua partecipazione del 17 marzo del 2023 alla Cgil. "Mi preoccupa che abbiamo una sinistra che quando riesce a governare, che è l'unica cosa che vuole fare, si mette il vestito buono, è democratica, ma quando perde il potere perde le staffe… quando non ci riesce allora esce la sua vera natura, intollerante, non accetta che ci siano altre idee", ha detto ancora con riferimento alle ondate di scioperi in Italia.  "Fratoianni dice che l'Italia va capovolta? Gli italiani lo hanno già fatto quando hanno mandato a casa la sinistra alle elezioni, il 25 settembre del 2022", sottolinea Meloni. "Numeri alla mano, quando noi siamo arrivati al governo, sul Fondo sanitario c'erano 126 miliardi, nel 2025 ci saranno 136,5 miliardi, a casa mia sono in due anni 10 miliardi e mezzo di euro in più, quindi come si faccia a sostenere che noi abbiamo tagliato il Fondo Sanitario Nazionale per me è un mistero e quando lo sento dire anche dalla segretaria del Partito democratico" Elly Schlein "della quale ho rispetto un po' mi vergogno per lei", ha poi replicato dopo le accuse al governo di aver tagliato i fondi della Sanità in manovra. "Si tratta di falsità", aggiunge. Per quanto riguarda invece gli alleati del centrodestra, "litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera", detto Giorgia Meloni, rispondendo con ironia alla domanda sulle divisioni con Salvini e Tajani. "Noi – aggiunge seria – sappiamo la responsabilità che abbiamo sulle spalle, qualche inciampo ogni tanto c'è, è anche fisiologico", aggiunge. Sul fronte migranti, il progetto "Albania funzionerà, io non prendo impegni che non ritengo di poter mantenere, ci sono delle soluzioni, ci sto lavorando, farò tutto quello che devo fare per farlo funzionare, credo che sia una un progetto assolutamente innovativo e non è un caso che sia attenzionato dalla quasi totalità dei paesi dell'Unione Europea, è un cambio totale nella gestione dei flussi migratori, ci sono delle soluzioni per farlo funzionare". Lo ha detto Giorgia Meloni, intervistata da 'Quarta Repubblica' su Rete 4. "Attendiamo, adesso dobbiamo aspettare la Cassazione, abbiamo la Corte di Giustizia Europea e vedremo anche quanto sostegno alla posizione italiana ci sarà di fronte alla Corte di Giustizia Europea quando arriverà questo giudizio, in ogni caso io sto lavorando anche su altre soluzioni e alla fine funzionerà", assicura. Le domande toccano poi il tema giustizia. "Io – continua Meloni – ho rispetto della magistratura, io ho cominciato a fare politica quando hanno ucciso Paolo Borsellino, non cadrò mai nella trappola del racconto della politica contro la magistratura, io sto sempre nel racconto delle brave persone che devono darsi una mano a far camminare lo Stato italiano e quindi distinguo i pochi magistrati molto ideologizzati da una magistratura che cerca di fare il suo lavoro in condizioni di difficoltà".  E per quanto riguarda Unicredit-Bpm? "E' un'operazione di mercato, dopodiché il governo ha degli strumenti per intervenire, qualora dovesse rilevare che l'operazione non rientra nell'ambito dell'interesse nazionale, ma questo è un file che sta seguendo il ministro Giorgetti, mi fido molto del suo giudizio sulla materia. E quindi facciamo delle valutazioni assolutamente neutrali, ma nell'interesse nazionale italiano", ha sottolineato la premier. Intanto, sul fronte Stellantis, "ho parlato con Elkann che mi ha comunicato l'uscita di Tavares, ci parliamo da due anni. Io non entro ovviamente nel merito delle scelte di una grande multinazionale, credo che" quanto avvenuto "sia anche figlio, di alcune battaglie sindacali molto forti che sono state fatte, particolarmente dai sindacati francesi e americani, perché quello italiano su questo, diciamo, rispetto a questi urli, era un po' afono", ha detto. "Vedremo adesso che cosa accadrà – aggiunge – . La trattativa con il governo è sempre anche qui una trattativa neutrale, vale per Stellantis, vale per tutte le aziende. Noi vogliamo fare del nostro meglio per difendere i livelli occupazionali e per l'indotto che è fondamentale. E quindi abbiamo un altro tavolo convocato a metà dicembre e speriamo che possa essere quello risolutivo".  "Al netto di questo, ci sono una serie di partite che vanno affrontate a un altro livello, sull'Automotive, per esempio in Europa, dove l'Italia è alla testa di un gruppo di paesi, ormai arrivato a 15 paesi, per rivedere le regole sulla fine del motore endotermico, che sarebbe un'altra mazzata tremenda sull'industria dell'Automotive, mi pare che le cose stiano andando abbastanza bene, sono ottimista che anche qui si possa svoltare", conclude. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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