Ucraina, Zelensky licenzia anche il suo assistente
(Adnkronos) – Mentre si fa sempre più difficile per Kiev la situazione militare di fronte all'invasione russa, Volodymyr Zelensky continua a rimuovere i suoi consiglieri, e questa volta licenzia l'assistente del presidente Serhiy Shefir, che ricopriva l'incarico dal 2019. Dopo la pubblicazione oggi del decreto ufficiale, un portavoce ha detto che si tratta di "un'ottimizzazione del personale" dell'ufficio del presidente.
Shefir è amico di lunga data di Zelensky e suo socio sin dai tempi della Kvartal 95, la casa di produzione fondata nel 2002 dal presidente quando era attore. Shefir era sceneggiatore, produttore e regista e a lui Zelensky ha trasferito le sue quote della società prima di candidarsi alla presidenza nel 2019. Insieme a Shefir, Zelensky ha allontanato dal suo ufficio anche altri tre consiglieri – Serhiy Trofimov, Mykhailo Radutskyi e Oleh Ustenko – e due rappresentanti presidenziali – Natalia Pushkariova e Aliona Verbytska – che supervisionavano le attività dei volontari e i diritti dei militari. La mossa arriva dopo che nei giorni scorsi il presidente ha rimosso Okeksii Danilov dall'incarico di segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa. Al posto di Danilov, Zelensky ha nominato Oleksandr Litvinenko, fino ad oggi capo dell'intelligence per l'estero. L'8 febbraio scorso era toccato a Valerii Zaluzhnyi, rimosso dalla guida delle forze armate. Zaluzhnyi è stato poi nominato ambasciatore nel Regno Unito. Intanto il presidente ucraino ha lanciato l'ennesimo allarme in un'intervista a David Ignatius, editorialista del 'Washington Post' citata da 'Ukrainska Pravda'. L'Ucraina, dice, ha perso 6 mesi in attesa dei nuovi aiuti degli Stati Uniti e senza armi da Washington rischia di perdere la guerra contro la Russia, che continua a rafforzare il proprio apparato militare e prepara una nuova offensiva. L'Ucraina non riceve aiuti dagli Usa dalla fine dello scorso anno. Il pacchetto da 60 miliardi indispensabile per Kiev è fermo al Congresso: dopo il via libera del Senato, si attende il passaggio alla Camera dei Rappresentanti dove una porzione dei repubblicani potrebbe subire l'influenza di Donald Trump e far deragliare il provvedimento. A causa delle controversie al Congresso, "abbiamo sprecato sei mesi", dice il presidente ucraino. "Non possiamo perdere altro tempo. L'Ucraina non può essere una questione politica tra partiti", sottolinea Zelensky. Chi si oppone all'invio di aiuti all'Ucraina non capisca la posta in gioco in una guerra su vasta scala, perché "se l'Ucraina cade Putin dividerà il mondo" in amici e nemici della Russia. L'Ucraina in particolare ha un urgente bisogno di missili Atacms (Army Tactical Missile System) che possano colpire gli aeroporti della Crimea da dove la Russia lancia missili, dice il presidente. "Quando la Russia saprà che possiamo distruggere questi aerei, non attaccherà dalla Crimea. E' come con la marina. Li abbiamo spinti fuori dalle nostre acque territoriali. Ora li spingeremo fuori dalle basi aeree della Crimea", spiega Zelensky. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)