Trump, giuria in camera di consiglio a New York. Il Tycoon protesta: “Processo truccato”
(Adnkronos) – "Voi siete i giudici dei fatti e siete responsabili di decidere se l'imputato sia colpevole o no". Così il giudice Juan Merchan ha concluso le istruzioni alla giuria ed ha passato la parola ai 12 giurati che dovranno scrivere il capitolo finale del processo di New York contro Donald Trump, il primo contro un presidente degli Stati Uniti. E che da oggi si ritirano quindi in camera di consiglio per discutere del verdetto che potranno raggiungere in poche ore o in diversi giorni. Mentre Merchan ha elencato le sue istruzioni, i giurati sono apparsi molto attenti, alcuni hanno anche preso appunti. Tra le raccomandazioni quella di non prendere in considerazione nessuna delle possibili conseguenze di una condanna di Trump. "Se vi sarà un verdetto di colpevolezza, sarà mia responsabilità decidere la sentenza adeguata", ha detto con quello che è apparso un rimprovero all'avvocato di Trump, Todd Blanche, che ieri, durante l'arringa finale ha detto ai giurati che se dichiarano il tycoon colpevole manderanno un prigione un ex presidente degli Stati Uniti. "Madre Teresa non potrebbe battere queste accuse, sono accuse truccate, l'intera cosa è truccata". Così Donald Trump, uscendo dal tribunale di Manhattan dopo che ha iniziato a riunirsi la giuria che dovrà decidere se è colpevole o no per la vicenda di Stormy Daniels, si è scagliato contro il giudice che presiede il caso, Juan Merchan, accusandolo di essere corrotto e in conflitto di interessi. L'ex presidente ha definito il processo "una situazione molto vergognosa", lamentando il fatto che in tutte queste settimane gli è stato impedito di fare campagna elettorale e gli è stato vietato dal giudice di parlare liberamente del processo e dei testimoni. "Ma di questo se ne parlerà nei libri di storia", ha concluso. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)