Europee, l’analisi di Mosca: “Sostegno a guerra ha indebolito Macron e Scholz”
(Adnkronos) – I risultati del voto per le elezioni europee? "Macron e Scholz si aggrappano al potere con le loro ultime forze. La cosa giusta da fare, per loro, sono le dimissioni e di smetterla di prendere in giro i loro concittadini". Ne è convinto il presidente della Duma in Russia, Vyacheslav Volodin, che commenta così la tornata elettorale, ma senza citare la convocazione da parte del presidente francese di elezioni legislative anticipate. Il risultato delle elezioni europee in Francia e Germania è dovuto "alla stagnazione dell'economia, alla crisi deli migranti e al coinvolgimento dei Paesi nella guerra in Ucraina contro i loro stessi interessi nazionali", ha aggiunto Volodin. Un concetto, quest'ultimo, ripetuto anche dall'analista vicino al Cremlino Sergei Markov. "Macron deve realizzare che i francesi lo stanno respingendo per aver fomentato la guerra contro la Russia in Ucraina. Magari invece opterà per una escalation, per una guerra della Nato contro la Russia", ha sottolineato. I risultati "sono un riflesso della vostra politica inetta di fornire sostegno ai banderisti in Ucraina a spese dei vostri cittadini, della vostra idiota politica economica e migratoria! Aspettate e vedrete cosa accadrà", le parole su X dell'ex presidente russo Dmitry Medvedev in un post rivolto esplicitamente al cancelliere tedesco e al presidente francese. Il nome di Stepan Bandera, controverso nazionalista ucraino, viene spesso utilizzato da Mosca per screditare la leadership politica di Kiev. "E' ora di ritirarsi", incalza Medvedev, oggi numero due del Consiglio di sicurezza russo, nel post rivolto a Scholz e Macron. L'emittente della propaganda russa Rt cita il risultato positivo, in crescita, dei partiti che si oppongono alle sanzioni contro la Russia. Le Pen, è stato spiegato, è contraria all'uso delle armi occidentali per colpire obiettivi in Russia e si è espressa contro le sanzioni. Parimenti, l'AfD "si è ripetutamente opposto alle sanzioni occidentali contro la Russia e si è opposto agli aiuti militari all'Ucraina". "L'indebolimento del fronte anti Russia" è il messaggio rilanciato anche dai blog nazionalisti russi come Rybar che anticipa una (presunta) "nuova ondata di repressione e pressioni" contro i partiti dell'estrema destra, riferendosi a quanto accaduto in Germania con esponenti dell'AfD, "solo l'inizio", a suo dire. L'inviato del ministero degli Esteri "per i crimini commessi dal regime di Kiev" Rodion Miroshnik, sostiene che contro Macron debbano essere formalizzate accuse penali. "Ha fatto passi gravi per cercare di provocare una escalation sul territorio russo e contro la Russia", ha affermato, parlando di "approccio napoleonico". Il 'think tank' Global Affairs, che consiglia il Cremlino sulla politica estera, ha tuttavia ammesso, così come lo ha fatto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che "non c'è stata una rivoluzione". "Macron ha posto la questione dell'Ucraina e la promessa di interferire a livello militare nella guerra al centro della sua campagna. Il risultato dimostra che non è riuscito a interessare gli elettori", il commento. "La maggioranza del prossimo Parlamento europeo sarà europeista e pro Ucraina, ma bisogna ancora analizzarne la composizione". Nel day after, i risultati espressi dal voto Ue vengono valutati con attenzione a Mosca. La Russia osserva i dati e fa il punto con le parole del portavoce del Cremlino. "La dinamica di crescente popolarità dei partiti di destra è visibile a occhio nudo e, nonostante il fatto che per ora gli europeisti mantengano la loro posizione di comando, con il tempo i partiti di destra li ostacoleranno", dice il portavoce del presidente Vladimir Putin. "Contrariamente alle calunnie diffuse negli Stati Uniti e in Europa, la Russia non interferisce negli affari interni di altri Stati", dice ancora Peskov. Il Cremlino, conclude, tiene sotto stretto controllo quello che accade in Francia dopo il risultato delle elezioni, "soprattutto considerando l'atteggiamento estremamente poco amichevole, perfino ostile, della leadership francese nei nostri confronti". Le elezioni per il Parlamento europeo si sono svolte "in condizioni di severe restrizioni" e di "sfrenata campagna anti-russa", ha quindi denunciato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata da Ria Novosti: "Siamo costretti ad ammettere che le elezioni europee si sono svolte in condizioni di severe restrizioni, assenza di concorrenza leale, eliminazione dal campo dell'informazione di fonti alternative di informazione e di una sfrenata campagna anti-russa". Zakharova ha poi denunciato che "le forze politiche che si oppongono allo sconsiderato confronto con la Russia, dannoso per la stessa Unione Europea, sono state oggetto di discriminazioni e spesso di pressioni e vessazioni dirette". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)