Crollo Firenze, proseguono ricerche ultimo disperso. Procuratore: “Ancora nessun indagato”
(Adnkronos) – Proseguono le ricerche dell'ultimo disperso tra gli otto operai coinvolti nel crollo avvenuto venerdì mattina nel cantiere di via Mariti, a Firenze. Si tratta di Bouzekri Rachimi, 56 anni marocchino residente a Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia. I Vigili del fuoco hanno rimosso nella notte la trave che ha ceduto, provocando il crollo a catena dei solai. "Alla luce dei gravi fatti accaduti a Firenze il 16 febbraio, relativi al crollo di strutture in cemento armato nel cantiere sito in via Giovan Filippo Mariti, dove era in corso la realizzazione di un opificio per una grande struttura commerciale", il procuratore Filippo Spiezia, con un comunicato, "conferma l'avvenuta iscrizione" da parte della Procura di "un procedimento penale attualmente a carico di soggetti ignoti avendo acquisito elementi per ritenere configurabili i reati di omicidio plurimo aggravato, commesso con violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, e di crollo colposo di costruzioni o quanto meno di sue parti". Il procedimento penale viene seguito dai pubblici ministeri Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, che oggi si sono recati sul luogo dell'incidente per un altro sopralluogo, e personalmente dal procuratore Spiezia. I reati ipotizzati al momento sono omicidio colposo plurimo e crollo colposo. Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, è risultato che "nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori, operanti per 3 imprese diverse", ha precisato Spiezia. Di questi, un operaio italiano, "compiutamente identificato", ovvero il 59enne Luigi Coclite, residente a Collesalvetti (Livorno), nella frazione di Vicarello, è "risultato deceduto al momento dell'arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria", mentre altri tre operai, di origine rumena, "anch'essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale". "Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi", ha ulteriormente precisato il procuratore. Si tratta di Taoufik Haidar, 43 anni, che dalla scorsa estate viveva a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dopo aver vissuto per diversi anni a Palazzolo sull'Oglio, comune in provincia di Brescia al confine con la provincia bergamasca; Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni; Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni, che risulta ancora disperso e le cui ricerche da parte dei vigili del fuoco vanno avanti ad oltranza; Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni. Questi ultimi tre risulterebbero residenti a Palazzuolo sull'Oglio. "Attraverso l'encomiabile ed ininterrotta opera dei vigili del fuoco sono stati recuperati, al momento, i corpi di tre operai – ha ricordato il procuratore Filippo Spiezia – mentre continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza". Il procuratore capo di Firenze ha chiarito anche che "sono state avviate le complesse operazioni di compiuta identificazione dei corpi rinvenuti sotto le macerie, anche attraverso gli esami di natura scientifica per conseguire la certezza delle identificazioni personali ed abbinare i nomi con i corpi degli operai, che hanno pesantemente subito l'azione del crollo dei materiali cementizi". Le indagini, ha spiegato Spiezia, "si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità". La Procura "sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro – Dipartimento della Prevenzione; Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro; Polizia Scientifica; Squadra Mobile di Firenze; Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest'ultima sta assicurando altresì- con grande impiego di risorse -la costante vigilanza del cantiere e di tutta l'area, che verrà sottoposta a sequestro all'esito del rinvenimento della dell'ultimo soggetto disperso". "Noi chiediamo la patente a punti che certifica che le imprese che si mettono in gioco per avere gli appalti non hanno avuto incidenti, che rispettano le regole: se non è cosi non devono essere nella condizione di lavorare, fino al ritiro della patente, ma finora il governo non l'ha introdotta", ha affermato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a 'L'aria che tira' su La 7. "E' una richiesta che stiamo avanzando da anni per i cantieri edili come Cgil Cisl e Uil". E così, spiega Landini, "si premiano quelli seri e che non fanno lavoro nero, un elemento che aiuta anche la qualità delle opere". Inoltre per Landini, bisogna introdurre nei canteri un sistema di controllo su chi vi accede. "L'omicidio stradale, che sarebbe l'istituto simile, è qualcosa che ha funzionato. È evidente che l'omicidio del lavoro va ben delimitato, perché poi non deve nemmeno portare casi di responsabilità oggettiva, che sono ingiusti e che danno responsabilità penale a chi non ha colpa. Sicuramente una forma di omicidio del lavoro, simile a quella che ha avuto grande deterrenza per l'omicidio stradale, io la ritengo opportuna". Così Eugenio Giani, presidente Toscana, intervenendo a 24 Mattino su Radio 24. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)